Una giornata catanese secondo Marella Ferrera

Block notes. Una giornata catanese secondo Marella Ferrera

Tuffo in pescheria tra i banconi del pesce e i venditori dalla voce grossa che richiamano l’attenzione.
La magia della pescheria tra chi compra e chi osserva, chi offre e chi contratta. Un quadro a tinte forti dipinto ogni mattina, dove ognuno ha la sua parte in primo piano. Aperitivo al baretto della piazza, accompagnato da “Sushi siciliano”, condito, se siete fortunati, da quattro chiacchiere con il Cuciniere Errante Carmelo Chiaramonte, habitué del luogo.
Due spaghetti con i ricci o col nero all’ Antica marina.

Perdersi tra il profumo della ricotta calda e gli asparagi appena raccolti, e scorgere il maniero di Federico II. Tornare fino alla Civita uno dei quartieri più antichi della città, popolato in passato soprattutto da pescatori. Lasciarsi seguire dall’istinto e scoprire piazza Duca di Genova vestita da “Civita in fiore”.

Imperdibile la pausa pranzo con un arancino al sugo di “Savia” o le crispelle di ricotta o acciughe di “Stella”, sdraiati al sole sulle panchine del giardino Bellini, da poco restituito alla città, abbellito e rinnovato.
Perché Catania va assaggiata, vista, vissuta.

la pescheria

 

Un seltz limone e sale dal mitico “Giammona”, inventore di questa bevanda.
Oppure un mandarino rosso e limone, un mandarino verde e molto altro ancora. Di chioschi storici se ne possono incontrare in centro e l’abitudine di fermarsi per fugaci momenti dissetanti ha origine antiche. Più si avvicina l’estate e più se ne sente il bisogno.

Un passaggio dalle vetrine di “Fecarotta” alla ricerca del gioiello souvenir.
Catania è una città dedita al commercio. Due le zone predilette: la via Etnea e il Corso Italia

Una granita di mandorla o caffè con panna e brioche va bene a tutte le ore e in tutte le stagioni. Uno dei simboli di questa città, un must da assaporare anche nei gusti alla frutta.

Il bagno a San Giovanni Li Cuti, il castello di Aci Castello, la passeggiata in barca ad Aci Trezza fino ai Faraglioni, gustando un ciuffo di “mauro” e due ostriche con granita di limone.
La riviera ha un suo fascino tutto da scoprire e non delude mai.

Catania di notte in bianco e nero. Senza i rumori del giorno per passeggiare senza distrazioni, con le prospettive barocche illuminate e i vicoletti silenziosi.
Dalla “Porta” Ferdinandea a piazza Duomo, dai vicoli di San Berillo a via dei Crociferi, seduti sulla scalinata “Alessi”, aspettando l’alba per il cornetto caldo all’ “Étoile”, sulle note di Carmen Consoli e di Franco Battiato.

Un vassoio di cannoli alla ricotta o dei biscotti secchi che siano alle mandorle o al pistacchio sono delizie di cui non privarsi. Indispensabili da portare via, confezione da viaggio!

Oggetto cult 2011: il micro “cittadino” di Sant’Agata!

San giovanni Li Cuti

 

MARELLA FERRERA
La stilista siciliana Marella Ferrera, figlia d’arte, inizia lavorando nell’atelier dei genitori fondato a Catania nel 1958.
“Sono nata tra le pezze”, lei stessa afferma. Completa gli studi all’Accademia di Costume e Moda di Roma.

Nel 1993 debutta a Roma sulle passerelle dell’Alta Moda e viene acclamata come rivelazione dell’anno.

Curiosità, intuizione e fantasia sono in sintesi le sue tre “parole magiche”.
Attenta e arguta scrutatrice di usanze e costumi legati alla sua terra, la Sicilia, da essa trae spunti, suggerimenti e suggestioni indimenticabili.
Uno stile fatto di pensieri ed immagini che si caratterizza per linee sobrie ma costruite al tempo stesso e per l’uso di materiali innovativi come pietra lavica, ossidiana, terracotta, cristallo di rocca, fili di rame, carta papiracea, carta tessile, sughero, radici di palma che le hanno valso l’appellativo di “sperimentatrice della moda”.

Riceve numerosi e prestigiosi riconoscimenti tra cui il premio “Marisa Bellisario” nel 1997, la Mela d’Oro, per l’imprenditorialità nella moda e dalla stessa Fondazione un “Attestato di Merito alla carriera” nel Giugno 2008.
Costumista molto apprezzata, collabora col Teatro Stabile di Catania nel 2000 in “Pellegrini del Giubileo” e nel 2002 e in “Tra Vestiti che Ballano”; col Teatro Massimo di Palermo nel 2001 in “Les Maries de la Tour Eiffel-A Paris” e nel 2002 nei “Sette Peccati Capitali”; col Ravenna Festival nel 2002 nel “Paradosso Svelato”, nel 2003 in “Maria Callas”, nel 2004 nel “Macbeth” e in “Danse du Sabre”, nel 2005 nel “Faust” e nel 2009 in “Baccanti”; col Piccolo Teatro Strehler di Milano nel 2003 in “Passage (La Vie du Cygne)”; col Teatro di Livorno nel 2005 in “La Gioconda”.
Moda e Teatro, in un connubio ormai inscindibile.
Ambasciatrice nel mondo, attraverso i suoi abiti, della Sicilia più colta e raffinata è divenuta negli anni il punto di riferimento di molte donne per la linea Sposa, che ha visto il suo momento più importante con l’abito nuziale per Sua Altezza Reale Mafalda di Savoia Aosta nel 1994 in occasione del suo matrimonio con Alessandro Ruffo di Calabria in quello che venne definito “Il Matrimonio dell’anno”.

Malesia, Cina, Giappone, Stati Uniti, Argentina,Venezuela, Paraguay, Marocco, Tunisia, Egitto, Sudafrica, oltre alle più importanti nazioni europee hanno potuto ammirare negli anni le sue “uniche” creazioni di moda.

A Catania, il 3 Maggio 2008 a 250 anni esatti esatti dalla sua fondazione, riapre il Museo Biscari, ribattezzato MF Museum&Fashion, dove trasferisce la sua sede.

Nel Dicembre 2009 riceve l’incarico da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna di “vestire” due Dee, di dare “corpo e anima” ai due Acroliti di Morgantina, Demetra e Kore, del V secolo a.C. da poco tornati dagli Stati Uniti.

Lo stesso anno riceve formale riconoscimento e notifica dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che l’Archivio MF “…è di interesse storico particolarmente importante e pertanto sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 22 gennaio 2004, nr 42”.