Catania secondo Paola Maugeri

Giornalista e speaker radiofonica, Paola Maugeri è l'ospite di My City Life del numero 15 di City Map Autunno Inverno 2011.

Paola Maugeri, catanese d.o.c., da anni è in Italia il volto femminile della musica in televisione.
Attualmente conduce Music History su Virgin Radio e collabora con il programma ‘E se domani‘ di Andrea Zanardi su Rai Tre che andrà in onda in inverno per la seconda stagione.

Quando parla di Catania, Paola trasmette trasporto e non distacco.
Con semplicità, ti coinvolge, come quando si parla di un pezzo di sè stessi.

In quale zona di Catania sei cresciuta?
Sono cresciuta in centro, Corso Sicilia 111.

Che ricordi hai di Catania, da bambina?
Io non ho ricordi molto belli della mia infanzia legati alla città, sorrido alla tua domanda perché proprio in questi giorni sto scrivendo un libro su questo.
Sono cresciuta negli anni ’80 e Catania era una città buia. C’era una gestione della città molto dubbia, erano anni in cui mi ricordo sempre le raccomandazioni di mia madre sullo stare attenti, sul tornare prima che fosse buio, sul non stare molto in giro la sera. Poi corso Sicilia aveva la caratteristica di essere popolata durante il giorno e dal tardo pomeriggio si spopolava, è tuttora infatti prevalentemente una zona di uffici. Non era il posto migliore dove crescere, anche se era il centro.
E non c’era neanche una vita universitaria… No, non c’era una così grande vita universitaria.
Però attenzione, prima parlavo dell’infanzia, poi è stato tutto più bello dall’adolescenza in poi, negli anni ’90 dove Catania è risuscitata: in città si trovava Steve Albini, gli Uzeda suonavano tutte le sere, con Carmen Consoli sognavamo di fare lei la cantante io la giornalista musicale. Come dire, quello è stato un periodo molto bello. La città viveva. Quali erano i luoghi di quegli anni? Fondamentalmente le scalinate delle chiese barocche, era l’inizio del recupero del centro storico.
Nel ’93 sono andata a vivere da sola in Via di San Giuliano, quando ero piccola era abbastanza off limits, ci si passava solo se bisognava andare dai ferramenta, invece poi in quegli anni quella zona è stata la prima a risvegliarsi, con i primi pub, i primi tentativi. Ad esempio alla scalinata del Nievski ho passato più tempo che a casa mia.
Forse un luogo simbolo è stata proprio la scalinata del Nievski, in via Alessi.

Da quanto tempo non vivi a Catania?
Sono circa 20 anni che non vivo stabilmente a Catania. Torno quasi sempre in maniera mordi e fuggi.
Ho avuto bisogno di andarmene da Catania per rivalutarla. Negli ultimi anni ci ritorno con più piacere. Nella vita è importante un momento di distacco per potersi poi riavvicinare.

Ti capiterà spesso di accompagnare o suggerire ad amici Catania, che cosa consigli?
Potrà sembrare strano, non consiglio mai “il classico” giro con le cose belle da vedere. Consiglio lo shopping dell’usato! Amo la fiera di Catania.
Io verrò a novembre e mi sono organizzata i voli e gli impegni al fine di poter avere una mezza mattina da passare alla fiera alle bancarelle di seconda mano. In generale porto sempre i miei amici a fare un giro alla fiera di Catania. Per me è la tappa imprescindibile.

via san giuliano_miròs

Un altro posto che consigli in autunno-inverno?
Mi piace un sacco farmi una passeggiata a San Giovanni Li Cuti: anche in autunno, in inverno, appena c’è il sole è molto bella l’atmosfera e poi ci sono subito le persone che in costume prendono il sole o fanno addirittura il bagno. Quello è un mio must.

E la sera?
In realtà quello che mi piace moltissimo quando vengo a Catania e che faccio fare ai miei amici non è stare in un posto, quanto fare una passeggiata per tutto il centro storico: trovi sempre gente, o magari amici, ma in generale trovi movimento. Mi piace perché esco improvvisando la serata e riesce sempre.

Parliamo di cibo. Tu sei vegana…
E’ molto difficile, perché a Catania tutta la rosticceria non è adatta ai vegetariani e vegani. Però, ritornando sulla fiera di Catania, puoi trovare frutta e verdura di qualità incredibile, o in un qualsiasi panificio puoi prendere dell’ottimo pane da condire con olive o pomodori secchi ed è una cosa super vegana, molto semplice e buonissima. Se invece parliamo di posti dove andare a mangiare, sicuramente c’è Haiku che è il mio posto preferito.
Poi sono anche andata da En che è un ristorante giapponese dove ho trovato delle ottime soluzioni vegetariane e vegane, come da tradizione giapponese.
Se invece parliamo di pizze, ci sono vari posti, ma uno piccolissimo in centro è il signor Dino, con la Pizzeria del Centro in via Montesano, nella traversina della Coin di via Etnea. C’è un piccolo bancone e la pizza è buonissima.

Dove dormi quando vieni a Catania?
Quando vengono per lavoro mi chiedono sempre se voglio dormire nell’hotel con tante stelle x o y, io rispondo sempre di prenotarmi un b&b, che si chiama Faro. E’ una meraviglia. La location è molto particolare, tenuta con grande cura dai suoi proprietari Anna e Antonio.
Lo consiglio sempre e soprattutto ci vado sempre.

Sei legata alla festa di Sant’Agata, patrona della città?
Quando ero più giovane la seguivo molto. Avevo la casa in via di San Giuliano e l’avevo scelta proprio per vedere la festa dall’alto.
Non mi capita sempre di tornare in quei giorni, ma quando capita è sempre molto bello. E’ una festa presente nel mio immaginario.

Infine, dove ti senti “a casa” a Catania?
A Catania mi sento a casa nel mio banco preferito delle olive alla fiera. Per me non c’è posto più bello, ricco di profumi misti a ricordi di mia madre . Mi metto lì’, faccio la fila con piacere e mentre aspetto mi rivengono in mente un sacco di ricordi da conservre nel cuore. Poi, passeggiando a San Giovanni Li Cuti mi sento a casa. Questi sono i miei due luoghi di elezione.

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