Opera "senza filtro"

Opera "senza filtro"

© Demetrio Di Grado

"Formidabile" street art

"Formidabile" street art

© Demetrio Di Grado

Alcune opere dello street artist palermitano

Alcune opere dello street artist palermitano

© Demetrio Di Grado

DEMETRIO DI GRADO, STREET ART E COLLAGE

Sia che tu sia un turista che un catanese, siamo assolutamente certi che attraversando a Catania la via San Michele, ti fermerai certamente di fronte a diversi muri. E probabilmente scatterai anche diverse foto alle opere di un’artista che ha fuso street art e collage.

L’autore è Demetrio Di Grado, un eclettico artista palermitano classe 1976 che oggi vive a Caltagirone. Dopo un trascorso nella cultura hip hop è rimasto affascinato dalla pittura – tra mostre itineranti, collettive e personali – e dalla tecnica del collage, riconoscibilissimo “marchio” sulle sue creazioni, in bilico tra l’essere opere d’arte e manifesti introspettivi, e sempre più apprezzate in Italia e all’estero.

Lo abbiamo intervistato e ci siamo fatti raccontare i suoi luoghi siciliani del cuore, gli street artist isolani che apprezza di più e come la street art siciliana potrebbe evolversi e migliorare nella logica di nuove proposte culturali e meravigliosi itinerari turistici da far scoprire al mondo. 

Demetrio, sei particolarmente attivo nella promozione a tutto tondo dell’arte.
Dal 2012 ho dato inizio a un progetto artistico costituendo l’Associazione ManSourcing, impegnata attivamente nella promozione dell’arte attraverso le sue varie declinazioni: festival di arte urbana con la partnership di numerosi artisti nazionali ed internazionali e vari eventi artistici che hanno dato modo alla gente  di fruire dell’arte contemporanea in luoghi non convenzionali. Ho sviluppato attività di notevole intensità artistica all’interno di gallerie, palazzi comunali e musei,  permettendo ad artisti ed addetti ai lavori la possibilità di un confronto attivo e collaborativo.


E poi sono arrivati i collage…
Dal 2016 ho riscritto la mia biografia, ripartendo da zero, tra l’Italia e l’Estero. A 40 anni non è facile, ma uno le passioni se le porta dentro. Così ho cominciato a tagliare e incollare giorno dopo giorno per trovare il mio stile. #VINTAGEPOP così posso definirlo? Da questo spunto nascono i miei progetti, le mie serie…a volte catalogati, a volte a schema libero fino al nonsense. La mia ricerca personale sul collage analogico è la mia necessità di raccontare con la carta una storia e fermarla con la colla. I miei collage nascono dall’assemblaggio di carta e colla vinilica, per creare dei manifesti introspettivi, un viaggio tra la coscienza e l’istinto. La scelta precisa e decisa dei soggetti sono prevalentemente figure umane, le immagini le cerco su vecchie riviste e vecchi quotidiani, dagli anni ’20 agli anni ’50. La mia firma è sugli occhi, occhi che parlano.

Il luogo del cuore in Sicilia dove hai dipinto il tuo pezzo preferito?
Direi Lipari, durante il progetto Porte d’Artista, a cura di Michele Bellamy Postiglione. Perchè durante la residenza artistica durata più di cinque giorni e con oltre 20 installazioni, oltre a scavare nella memoria dei personaggi del territorio ho inserito nuovi elementi nella mia ricerca. Elementi che ancora oggi sono distintivi durante i miei interventi in strada o nei luoghi in cui è possibile riproporli ed evolverli.

E quello catanese?
In via San Michele, tramite la Galleria Kōart unconventional place di Aurelia Nicolosi e Antonio Fallica ho avuto l’opportunità di installare lungo tutta la via, un progetto di ampio respiro per i miei collage su muro. Ancora oggi dopo mesi sono ancora presenti e preservati. E da “La cucina dei colori” è anche presente la mia prima installazione di 200x300cm,  solo carta e vinilica su muro.

Il luogo siciliano dove vorresti dipingere?
Favara. Il Farm Cultural Park è un luogo dove la bellezza e il bello sono di casa. Lì uno dei miei Kind o una mia modella degli anni ’40 potrebbe trovare dimora?

Il tuo street artist siciliano preferito?
Ligama, con lui/loro ne abbiamo fatte tante. Dal giorno zero con i suoi pixel da 2×2 cm al lavoro di copertura totale di Salvo e Damiano. Abbiamo un rapporto splendido e anche i miei figli sono molto legati a loro.

A che punto è la street art in Sicilia?
Come organizzatore di festival posso dire che fino al 2014 erano pochi i comuni che avessero un progetto di riqualificazione che usasse lo “strumento” della street art, mentre oggi ci sono diversi festival siciliani con programmi “mirati”. Certo, a volte si segue una direzione, altre volte una tendenza, ma, in generale, ben vengano le iniziative che mirino ad aggregare, condividere, sviluppare il territorio e il turismo artistico. C’è chi organizza perchè animato dall’energia di raccontare, chi dalla volontà di far sparire il cemento grigio, chi vuol mettere una bandierina. Ma, in generale, ben venga questo fermento.

E come artista, pensi si potrebbe fare di più in termini di street art?
Penso che bisognerebbe viversi di più il flusso degli eventi, godersi i  momenti di scambio, tessere più relazioni tra di noi piuttosto che pensare a postare su Instagram l’ultima commissione sul muro. Anche perchè oggi, in questo mondo socialmente e culturalmente in espansione, a livello artistico tutto è stato quantomeno sperimentato, dal muro piccolo alle facciate dei palazzi, dalla poster art al collage sul muro, dall’utilizzo dei rulli a vernice allo spray, dal rudere alla fabbrica dismessa.

Tuoi progetti futuri?
Fino al 6 Gennaio 2019 sarò ospite al Museo Diocesano di Caltagirone con la mia personale KIND, a cura di Francesco Piazza. E poi, stiamo lavorando affinchè #DEMETRIODIGRADO diventi anche un brand per t-shirt d’autore con serie sempre limitate. Ci saranno collaborazioni, carta da tagliare, tanta vinilica e spray da consumare. Una mostra personale in una galleria internazionale e poi…chissà ?