Catania Capitale della Street Art

Il murales più grande del mondo, i silos, i muri di San Berillo e le nuove opere di C215. I muri di Catania narrano storie che meritano di essere ascoltate.

Prendetevi una giornata libera, approfittate di una soleggiata mattina e puntate al Porto di Catania.

Non solo per godervi il mare e il via vai di imbarcazioni. Dovreste dare un’occhiata ai silos decorati da artisti internazionali qualche mese fa.Sono mastodontici. E bellissimi. Raccontano del mito di Ulisse e Polifemo, del vulcano, di gioia e di opulenza. Narrano di arte contemporanea in un luogo assolutamente urbano e industriale. E nascondono una bellezza ancora più grande: se non lo sapevate ancora, a Catania esiste il murales verticale più grande al mondo. Basta circumnavigare i silos, distanziarvi di alcune decine di metri dalla banchina sotto di essi e godervi lo spettacolo.

IL MURALES PIÙ GRANDE AL MONDO, A CATANIA. Immaginatelo alto come un palazzo di dieci piani e largo come un campo da calcio. Dipinto dall’artista portoghese Alexandre Farto (a.k.a. Vhils), l’opera/ritratto vuole celebrare l’incontro tra le culture che nel corso dei secoli hanno definito l’identità siciliana. L’autore ha scelto di rappresentare lo sguardo di un uomo che guarda ai Paesi del Mediterraneo.

QUALI OPERE E ARTISTI TROVERETE SUI SILOS. Le opere sono “Triskelion e La fuga di Ulisse da Polifemo” (acrilico su metallo) di Waone (uno dei due componenti del duo ucraino Interesni Kazki), “La storia non scritta di Colapesce” (spray acrilico su metallo) di Bo130 (Italia), “La bella di Bellini” (spray su metallo) di Okuda (Spagna), “Il moto perpetuo di Scilla e Cariddi” (acrilico su metallo) di Microbo (Italia, anzi catanese), “Barattoli” (stencil spray e acrilico su metallo) di VladyArt (catanese anche lui), “Senza titolo” (stencil spray e acrilico su metallo) di Rosh 333 (Spagna) e “Minotauro” (acrilico su metallo) di Danilo Bucchi (Italia).

UNA MOSTRA MEMORABILE. Per crederci, dovrete visitarla. Il curatore, Stefano Antonelli di 999 Contemporary, vi condurrà per mano in un viaggio che comincia nel ghetto newyorkese e finisce in via Landolina, a Catania. Tra murales, pezzi, tag, storie di gangster e artisti che litigano, manichini e cabinette della luce, resterete a bocca aperta per la quantità di opere e storie presenti alla mostra “Codici Sorgenti”, ospitata al Palazzo della Cultura fino al 18 gennaio.

SAN BERILLO E I MURI CHE RACCONTANO STORIE. Il quartiere popolare vuole rinascere e farsi portavoce di avanguardia. Qui stanno nascendo attività, laboratori, documentari. Stanno venendo alla luce storie incredibili, racconti di integrazione multiculturale. San Berillo è la prova lampante di quanto Catania creda, e aspiri fortemente, alla rigenerazione urbana. Perdendovi nei suoi vicoletti troverete murales e personaggi, vi stupirete di quanto la street art sia ormai permeata. L’evoluzione velocissima e la crescita del quartiere sono da seguire passo passo: sta nascendo qualcosa di incredibile a livello di cultura urbana. Vale la pena di visitare la zona.

In collaborazione con MeridioNews.