La Sicilia è anche l’isola dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa.

Il suo ecosistema, unico e originale, ha dato vita a una delle terre più fertili e produttive al mondo. La tenace azione dell’uomo ha reso agricolo questo paesaggio, con gli imponenti terrazzamenti che sono vere opere d’arte. Pronto a scoprire un itinerario inebriante tra i migliori vini?

Rispetto a quella italiana, la viticoltura etnea è diversa, sia per l’originalità dell’ambiente climatico sia per la peculiarità dei vini che si producono. Oggi la Sicilia vive un momento magico per quanto riguarda la produzione enologica d’eccellenza.

Molti dei paesi etnei sono produttori vitivinicoli, ciascuno con caratteristiche proprie. Tra questi non possiamo non citare: Biancavilla, S. Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci S.Antonio, Acireale, S. Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana, Milo, S. Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione, Randazzo.

Partiamo alla scoperta dei vini dell’Etna, cominciando dai rossi, assoluti protagonisti nel panorama del vulcano: il Nero d’Avola, accattivante per l’armonia del gusto e dell’olfatto; l’Etna rosso dal colore rosso rubino, dal profumo intenso e dal sapore secco; l’Etna rosato, un prodotto più gentile, dal colore rosato e dall’odore fruttato.

Tra i bianchi, invece, spiccano l’Etna bianco e l’Etna bianco superiore ,caratterizzati dal profumo delicato dell’uva e dal sapore secco, fresco e armonico.

I bianchi dell’Etna si distinguono dai bianchi prodotti in altre zone della Sicilia per leggerezza e fragranza: il gusto evoca le vette nevose delle numerose colline che costellano la cima principale del vulcano, con gli antichi crateri inattivi da secoli.
Dal 1968 hanno assunto,  grazie a un decreto del Presidente della Repubblica, la denominazione DOC.
Come cedere a questa meraviglia, che unisce una natura bella e variegata, a volte selvaggia, al meglio dell’enogastronomia locale? Basta un calice di vino, un cestino da picnic e il gioco è fatto: con un’escursione sulle pendici del vulcano sarete pronti a vivere da veri siciliani!

Ecco qui una breve guida ai principali vini nostrani.

Etna Rosso

È consentito produrlo con vitigno Nerello mascalese minimo 80%, Nerello cappuccio massimo 20%, e altri vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Siciliana, singolarmente o congiuntamente fino a un massimo del 10%.

  • colore: rosso rubino con riflessi granato con l’invecchiamento;
  • odore: intenso, caratteristico;
  • sapore: secco, caldo robusto, pieno, armonico.

 

Etna Rosato

Deve essere ottenuto con la fermentazione “in rosato” delle uve rosse oppure con la fermentazione di una miscela di uve rosse e bianche, o anche con di una miscela di mosti rossi e bianchi.

  • colore: rosato tendente al rubino;
  • odore: intenso, caratteristico;
  • sapore: secco, armonico.

 

Etna Bianco

Viene realizzato con una Carricante minimo 60%, Catarratti fino a un massimo del 40%, Trebbiano, Minnella bianca e altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Siciliana fino a un massimo del 15%.

  • colore: giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati;
  • odore: delicato, caratteristico;
  • sapore: secco, fresco, armonico.

 

Consiglio del sommelier: abbinateli alle ricette, di terra e di mare, tipiche della tradizione culinaria regionale, e ne resterete più che soddisfatti. Una pasta alla norma, una parmigiana di melanzane o un piatto di sarde a beccafico sono alcune delle scelte migliori!