– by Alice Valenti, Artista, pittrice e decoratrice carretti

Anche a Catania negli ultimi decenni si è molto diffusa la Street Art.

Uno strumento estremamente interessante per scoprire la complessa fisionomia di una città che sembra continuamente morire e risorgere dalle sue ceneri, come recita la celebre iscrizione in cima alla Porta Ferdinandea.

Ma qui non intendo fare riferimento alle eruzioni e ai terremoti subìti dalla città nel corso dei secoli, bensì al travagliato e affascinante processo vita/morte, distruzione/rinascita, degrado/bellezza che instancabilmente si perpetua e di cui l’arte urbana si fa consapevole protagonista.

L’itinerario che ti propongo perciò non è semplicemente legato alla bellezza delle opere in sé  (ecco il perché delle inevitabili omissioni, la cui scoperta lascio al caso e all’abilità dei viaggiatori), ma è intimamente collegato alla pregnanza dei luoghi, alla volontà di sensibilizzare sul tema dell’uso degli spazi e della gestione della città, al corollario di riflessioni e corto circuiti che l’arte può innescare nell’osservatore.

 

Piazza dei Libri

In pieno centro storico, accanto al Castello Ursino, una piccola piazza per decenni abbandonata al degrado e ridotta a parcheggio, nel 2003 viene adottata e restituita alla città dall’Associazione Gammazita, che ne fa una biblioteca a cielo aperto: un luogo dove arte, cultura, socialità e condivisione sono protagonisti.

Nel 2016 il duo artistico Rosk&Loste regala alla città il volto gigante di un’attivista di Gammazita, Florinda. Gli animali di Lorenzo Ciulla invece sovrastano una lussureggiante aiuola ricavata in strada.

 

Via San Michele

Quando l’unione fa la forza. La sinergia tra abitanti, imprenditori e promotori culturali di questa piccola stradina alle spalle di Via Etnea ha dato vita a un progetto di riqualificazione suggellata dall’opera di Demetrio Di Grado con i suoi collage analogici contaminati dagli spray.

 

San Berillo

Te lo dico, ma non te l’ho detto. Perché questo è un luogo dove la bellezza va a braccetto con la fragilità, ed è necessario entrare in punta di piedi. Il quartiere di San Berillo è un gioiello urbanistico sopravvissuto allo sventramento edilizio e speculativo degli anni ‘70 (la domanda è: quanto resisterà al prossimo attacco di gentrificazione?). Un quartiere dove convivono storie di emarginazione, attivismo, multiculturalità, le cui contraddizioni nel 2016 vengono messe in luce da un progetto sociale e artistico denominato RED LINE DISTREET, che inonda di arte i vicoli e le porte murate, innescando un processo ancora in divenire. Wonder, Xanta Pece, Luprete, Ligama, Valentina/Julia, El Duff, GAB_el, INDA.Street , Gost, Weds, Rage, Nemo’s, Cristina Scalia, Alice Valenti, Giorgio Corriera, Riccardo Longhitano, Nicolo’ Amato, Fabrizio Nicolosi Pitto, Divina Pirrone, Spanky, Uta Dag e Axolotreet, Riccardo Longhitano, DokRuin, Dero, Baco, Double, Gore, Poki, I mangiatori di patate, CollettivoFX, Daniele Melarancio, ArtiFarti, Sin Metro, Antonio Anc, El Duff, Fodds, Ruce, Pilo, JulietaXLF, Rosaria Costa, Giuliana Mannino, Clasto, Alice Caldarella e Mr Eye’, Sten Lex, Guè.

Palestra L.U.P.O.

Affrettati, perché su questo incredibile centro di produzione culturale della città pende la spada di Damocle dello sgombero o della demolizione, a fronte della richiesta di assegnazione da parte degli attivisti. Ex palestra di scherma poi abbandonata al degrado per oltre un ventennio, è vivace punto di riferimento per la città e sede di un Laboratorio Urbano Popolare dedicato alle arti e al riuso creativo. Ospita opere di SinMetro, Luprete, Nemo’s e I mangiatori di patate, Collettivo FX, Antonio Anc, Hethan Art.

 

Largo XVIII Agosto

Nel quartiere Civita, un grande vuoto si apre nel fitto tessuto urbano di uno dei quartieri più antichi della città, creato dai bombardamenti del 1943. Parte integrante (ma non sempre integrata) del centro storico, questa piazza è teatro nel 2010 della prima operazione di street art legale sui muri di Catania, la rassegna ReWALLution.‬ Le opere di San‬, ‎Bo130‬ e 2501, ‎Microbo‬ e Guè si snodano tra la ragnatele dei panni stesi in un’atmosfera surreale.‬‬

 

Ex Rimessa R1

Nel parcheggio dell’ex rimessa AMT di via Plebiscito 747 i capannoni dismessi diventano nel 2018 un museo a cielo aperto e uno spazio per la cultura curato da Giuseppe Stagnitta, già promotore dell’intervento sui Silos del porto. Gli artisti sono Fabio Petani, Etnik, Salvo Ligama, Seikon, Corn79, Gomez, Gue, Pao, Ruce, Sten Lex, Rasta. All’ingresso la mia opera Agave accoglie i visitatori.

LIBRINO

In un quartiere simbolo delle contraddizioni della città, dove bellezze e degrado, fallimenti e speranze si intrecciano e si rinnovano ogni giorno, segnalo due opere che inneggiano al riscatto e alla forza rigeneratrice dell’arte.

La Porta della Bellezza è il dono monumentale di Antonio Presti al quartiere di Librino: un muro di cemento ricoperto da formelle in terracotta e versi incisi nell’argilla, frutto della fatica di 2000 bambini, 2000 mamme, alcuni artisti e due anni di lavoro (2006-2008).

L’altra opera nasce per volontà degli artisti catanesi Luprete e Poki, che invitano Blu ad agire sulla facciata di un palazzo di viale Moncada 6/a rappresenta il quartiere Librino in parte sommerso dalla lava rigeneratrice dell’Etna, che porta con sé ed elimina “i personaggi delle istituzioni, uomini nascosti dietro maschere di legalità”.  Evidente anche il riferimento alla Mafia, rappresentata come una gigantesca piovra con il volto di un teschio.

 

Campo San Teodoro Liberato

Un campo sportivo con libreria, uno spazio condiviso dove lo sport del rugby, orti urbani ed arte creano mirabili occasioni di inclusione sociale e bellezza.