Dieci cose da mangiare a S. Agata

Cosa mangiare a Sant’Agata? Ti proponiamo dieci cose da gustare in occasione della festa della Patrona di Catania. In fondo, Sant’Agata è una festa che coinvolge tutti i catanesi e non, un grande spettacolo oltre che una celebrazione religiosa che coinvolge ogni aspetto spirituale, sociale e culturale della città. E, naturalmente, non può non tenere conto delle pietanze da gustare. Molto street food, tanti dolciumi proposti da bancarelle e pasticcerie, da consumare per strada o da portare con sé, per conservare un ricordo di una delle feste più belle e coinvolgenti al mondo.

DATTERI

Mix delle influenze arabe, intrecciate a quelle siciliane, i datteri sono un dolce tradizionale della festa. I datteri vengono sgusciati, tagliati a metà, riempiti con pasta  di mandorla e avvolti nello zucchero. Un sapore deciso ed avvolgentemente dolce.

OLIVETTE

Sono un vero must della festa. Le si acquista nelle bancarelle o nelle pasticcerie e le si mangia in strada, attendendo il passaggio della Santa. Oppure vengono servite in un vassoietto (il classico “tabarè”, come lo chiamano i catanesi più anziani) o impacchettate per l’asporto ai propri cari, per donare loro un regalo dolce della festa grande. Le olivette ricordano il momento in cui Agata, inseguita dagli uomini  di Quinziano e ormai nei pressi del palazzo pretorio, fece una sosta per allacciare un calzare e, nei pressi, apparve un ulivo presso cui potè trovare ristoro.

ARANCINO

Amato tutto l’anno, consumato anche durante la festa della patrona. Il vero re della tavola calda, accanto a pizzette, bombe, cartocciate, schiacciate, cipolline, l’arancino è una tentazione cui cedere assolutamente. Da gustare in versione classica, con ripieno al ragù oppure da scegliere nella versione al pistacchio, alla norma o al burro. Mordere per credere.

CALIA E SIMENZA

Che festa sarebbe senza la celebre calia? Ceci, semi di zucca, arachidi e tutta la buona frutta secca, da sgranocchiare in strada, da condividere con gli amici, da gustare nel clima di grande festa che anima Catania. E, perché no, da fotografare. Le bancarelle della calia e simenza, spesso vicine ai commercianti di palloncini e a chi vende caramelle gommose o zucchero filato, è un vero tripudio di colori e profumi.

Salvo Puccio

CARNE DI CAVALLO

Il più classico cibo da strada, lo street food più amato e caratteristico della festa. Il panino con la carne di cavallo o le polpette di cavallo sono la tradizione più autentica della città, da gustare proprio davanti a uno dei bracieri accessi, nella classica via Plebiscito, nella zona del Castello Ursino e, comunque, in molti angoli centrali e periferici della città.

MINNUZZE DI SANT’AGATA

Le minnuzze hanno in sé alcuni degli elementi più tipici della Sicilia: il bianco dell’Etna innevata, la lava al centro rappresentata da un piccola ciliegia candita. Ma più di tutto, come leggenda narra, pare rappresentino i seni che, amputati, ricrebbero miracolosamente alla Santa.

TORRONE CON MANDORLE E MANDORLE CARAMELLATE

Il più classico dei torroni, goloso e apprezzato da grandi e piccini. Croccante, da mordere con attenzione, è un esplosione di gusto: le mandorle, intere, si sposano alla perfezione con lo zucchero caramellato. Il profumo del torrone appena fatto e tagliato a striscette, è un ricordo che difficilmente dimenticherai.

TORRONE DI S.AGATA O TORRONE DI S.AGATA GELATO

Il torrone di Sant’Agata o si odia o si ama: per il suo sapore estremamente dolce, non tutti lo apprezzano. Ma in realtà condensa l’essenza e i prodotti più tipici della festa, ricco com’è di marzapane, canditi e frutta secca. E c’è anche un alternativa: il torrone gelato, di forma triangolare, servito a spicchi. Fatto di pasta reale, decorato, come il più classico torrone farcito, è ripieno di frutta secca, frutta candita e parecchio zucchero. Ma questa variante ha in più, al suo interno: del cremosissimo e fresco gelato.

CEDRO CON SALE

Servito in un piattino di plastica, troverai tre generose fettine di cedro con il sale da sgranocchiare per strada.