24 e 25 luglio, illuminazione della Scala
14 e 15 agosto, nuova illuminazione della Scala
4000 lumini
5 quintali di olio d’oliva
21.30, ora di accensione della scala
142 gradini
1600, l’origine della festa

Luci e fuochi, culto e tradizione si intrecciano in una delle feste più caratteristiche e suggestive dell’estate: quella che si svolge a Caltagirone, in occasione della festa del Patrono San Giacomo.

Ti raccontiamo in cinque punti perché non perderla

 

1. LA TRADIZIONE DELLA SCALA ILLUMINATA

Ogni anno e per due volte l’anno, nella sere del 24 e 25 luglio (giorno della commemorazione del santo) e in quelle del 14 e 15 agosto la scala di Santa Maria del Monte viene illuminata per festeggiare il patrono San Giacomo, nel paese riconosciuto patrimonio Unesco: Caltagirone.

La festa, che inizia il 23 luglio con i fuochi d’artificio presso la Villa Comunale, affonda le sue origini nel 1600. Ma è nel 1800, con padre Benedetto Papale – ideatore dell’illuminazione della scala di Santa Maria del Monte (vedi n. 2) – che diventa realmente la festività che viene celebrata anche oggi, e che si tramanda con lo stesso rituale di generazione in generazione, vedendo coinvolti calatini e turisti.  Il Padre, per il rito della festa e per i disegni illuminati della scala, si ispirò al filet che le donne utilizzavano per abbellire gli arredi sacri.

 

2. IL RITO DEI COPPI

I coppi colorati vengono preparati a mano; dentro al coppo viene messa della sabbia e sopra di esso e viene apposto un piccolo vaso di terracotta, chiamato “ra”, con un piccolo stoppino di cotone, successivamente riempito d’olio d’oliva.  Già la notte del 23 luglio vengono posti lungo tutti gli scalini della gradinata in una maniera specifica e ordinata: andranno a formare un disegno che verrà illuminato la sera del 24. Uno alla volta, i coppi colorati sono accessi con il supporto di un bastoncino di legno da persone che affollano la scala e svelano il disegno agli avventori.

 

3. UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA

I coppi vengono collocati da famiglie (che da anni si tramandano il rito della luminaria, utilizzando vecchie tecniche e materiali dell’epoca) lungo tutta la scalinata, a formare suggestivi disegni. Sono loro stessi a costruire i cilindri da fogli di carta bianca, successivamente a incollarli e a dipingerli di bianco, rosso o verde. Tutti i coppi – posizionati la notte del 23 luglio sulla scalinata dal capomastro e dai suoi aiutanti – il 24 sera, al fischio del capomastro, vengono accesi con delle asticelle (che sostituiscono gli originari fuscelli secchi chiamati “buceddi”) da cittadini e non.

 

4. IL GIORNO DELL’ACCENSIONE

È alle 21.30 del 24 luglio che il capomastro emette un lungo fischio e invita i cittadini accorsi ad accendere la scala al buio, assiepandosi in cerca del posto migliore. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio i lumini, nuovamente riposizionati a comporre un nuovo disegno, vengono accesi ancora per un secondo magico momento.

 

5. IL TAPPETO DI LUCI

La magia dell’accensione genera uno spettacolo di rara bellezza: un tappeto ricolmo di luci, che forma un suggestivo disegno formato da 4000 piccoli lumi sui 142 gradini della scala seicentesca (decorata con maioliche e che collega la parte vecchia e nuova di Caltagirone con un dislivello di 50 metri) con la rappresentazione dell’iconografia del santo o della città.

Un tappeto che viene “acceso” nuovamente in occasione della festività di Maria SS. Del Ponte, il 14 e 15 agosto.