Llorenç Barber, il maestro delle campane

Anche a Catania Llorenç Barber è riuscito a compiere la magia: far “suonare” la città e, con essa, far vibrare le corde del cuore dei cittadini che dal porto, dalle piazze e dai campanili ha ascoltato in religioso silenzio il suo spettacolo. Lui, collaboratore di John Cage e compositore spagnolo di musica contemporanea, è considerato l’introduttore del minimalismo spagnolo. In giro per il mondo ha realizzato più di 150 concerti, costruendo sinfonie attraverso scrupolose partiture musicali concepite in accordo con cori, campane, sirene e fuochi della città ospitante. In occasione dell’evento corale di Catania, abbiamo intervistato il maestro per chiedergli di svelarci il segreto di un prodigio che, ancora una volta, si è concretizzato. Anche nella nostra meravigliosa città. Che il maestro ha scoperto anche grazie alla mappa CityMap, rintracciando i campanili più belli della città di Catania.

Llorenç, perché ha scelto proprio la campana per sviluppare la sua arte?
La campana è lo strumento del transito, è collocata tra cielo e terra, connette conosciuto e sconosciuto. Un contenitore di memoria che si rinnova e si espande ad ogni rintocco. È uno strumento di elevazione che contiene l’essenza stessa dell’arte.

Perché ha pensato proprio a Catania come città per il suo concerto?
Perché Catania è un magnifico emblema del barocco mediterraneo, un’epoca che ha elaborato l’idea di Europa cui ancora oggi aspiriamo.

Qual è la chiesa che più l’ha colpita in città?
Quelle che non ci hanno lasciato suonare le loro campane, come San Biagio o la Madonna dell’Aiuto, che hanno risposto negativamente alla domanda di rinascita di questa città chiudendo le porte alla voglia di essere nuovamente al centro della storia.

Quali altri luoghi l’hanno affascinata di Catania?
Certamente il porto, origine di questa straordinaria città, la sua porta verso il Mediterraneo, l’ambito dell’incontro tra i popoli e le culture.

Quali sono gli altri “suoni” di Catania che l’hanno colpita?
Il mercato, la fiera dove tutto è mescolato in una sinfonia vitale che abbraccia allegramente la chiesa che contiene la campana più antica che abbiamo trovato.

Se dovesse associare una melodia alla città di Catania, quale sarebbe?
Non una melodia, una Naumachia, un incontro di terra e mare, un abbraccio che unisce i popoli. Poche città hanno questa possibilità con un grande vulcano alle spalle.

Ha consultato la nostra mappa CityMap per mappare i campanili di Catania, cosa ne ha apprezzato maggiorment? 
Ho apprezzato le persone che la fanno e la loro voglia di migliorare il posto in cui vivono.