Summit Area: nuovissimo cratere di Sud Est o della Sella

Summit Area: nuovissimo cratere di Sud Est o della Sella

© Giò Giusa

Summit area: cratere sud est

Summit area: cratere sud est

© Giò Giusa

Anello di vapore e gas

Anello di vapore e gas

© Giò Giusa

Summit area: cratere bocca nuova

Summit area: cratere bocca nuova

© Giò Giusa

Nuovo cratere di Sud Est ( NSEC)

Nuovo cratere di Sud Est ( NSEC)

© Giò Giusa

Nuovo cratere di Sud Est

Nuovo cratere di Sud Est

© Giò Giusa

Summit area: cratere voragine

Summit area: cratere voragine

© Giò Giusa

Giò Giusa, il fotografo dell’Etna

Siciliano, fotografo e con una grande passione: immortalare la bellezza dell'Etna

Talmente bella che immortalarla è quasi una consuetudine. Almeno quanto stare ad ammirare la sua magnificenza, la forza. Ecco perchè da tutto il mondo, professionisti, turisti o semplici appassionati decidono di fotografare l’Etna ogni giorno. Come fa anche Giò Giusa, fotografo apprezzato dalle migliori riviste di settore al livello internazionale e innamorato della sua terra. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per scoprire i suoi posti preferiti e capire cosa si prova a stare in alta quota, su una montagna, ma con lo sguardo proteso al mare.

Raccontaci di te: quando hai cominciato a fotografare e perché?

A 11 -12 anni avevo già i primi “sintomi”. Ricordo un particolare: mia mamma comprava spesso dei fustoni di detersivo in polvere per la lavatrice, per un periodo all’interno mettevano in omaggio una piccolissima fotocamera usa e getta completa di rullino; anche se di qualità molto scadente, con questa andavo per le campagne vicine a fotografare tutto ciò che mi capitava a “tiro”. I primi rullini non li portavo poi a farli stampare. Per alcuni anni poi credo di aver smesso, forse pensavo alle ragazzine, ai primi amori, non ho più avuto pensieri per la fotografia. A 16 anni o giù di li ho comprato una compatta con poco più di 100 mila lire, una Yashica. Aveva un micro display che mi indicava le foto che avevo scattato e alla fine riavvolgeva il rullino in automatico, credo mi sia sembrato un attrezzo all’avanguardia per quei tempi. Scattavo le mie prime foto più decenti ad Oscar, il mio collie, ma in seguito alla sua morte dovuto ad uno sfortunato incidente in cui ero presente, ho deciso anche di strappare tutte le sue foto.

Poi è arrivata la passione per il nostro paesaggio siciliano e per l’Etna…

Sono un paesaggista, dunque tutto ciò che parla di paesaggio che sia mare, montagna o collina, per me va bene da fotografare. Certo, l’Etna è ciò che mi ha spinto poi verso la vera e propria passione per la fotografia, che poi unitasi a quella per l’escursionismo ha creato un connubio perfetto di cui non posso più fare a meno. L’Etna è il mio soggetto preferito, quotidianamente in qualsiasi luogo mi trovi in Sicilia la cerco con lo sguardo, decine e decine di volte al giorno per cercare un dettaglio, un particolare, se c’è vento, fumo, attività o altro. Alla fine inevitabilmente finisci per innamorartene.

I tuoi posti preferiti sull’Etna?

Sull’Etna e su ogni versante tutto è bello, ogni luogo ci mostra un’era ben precisa con i suoi dettagli e particolari, dalle quote medio basse fin sopra i crateri sommitali, ma la mia sfrenata passione è proprio quest’ultima, il top. Lassù hai la sensazione di essere in cima al mondo, sopra ogni cosa, dove oltre è impossibile, e nonostante abbia la fortuna di metterci piede circa 40 volte l’anno, ogni volta è sempre un emozione differente. Cambia il paesaggio, le nuvole, i colori, quello che vedi oggi non è quello che hai visto ieri o che vedrai domani, e penso davvero che almeno una volta nella vita ogni appassionato debba mettere piede.

Qual è il momento migliore per visitare l’Etna?

Sicuramente i mesi di Luglio e Agosto sono i più caotici, specie sul versante Sud che – turisticamente parlando – sono al pieno. Consiglierei Maggio, Giugno e Settembre (meno turistico e meno caldo che nei mesi centrali e specie negli ultimi anni sfiora temperature fuori dalla norma). Ricordo che da soli non ci si può comunque avventurare oltre i 2800-2900 metri. Per poter fare trekking che porti fin sopra i crateri sommitali bisogna affidarsi obbligatoriamente alle Guide Alpine o Vulcanologiche, uniche figure professionali e autorizzate a questo tipo di escursione.

Il tuo consiglio “by local” sul posto più bello da visitare in Sicilia?

Risposta scontata: l’Etna. Ogni versante ha la sua unicità e particolarità, ci vorrebbero settimane a disposizione per visitarne ogni angolo. Ci sono le stupende Grotte di scorrimento lavico: quella “del Gelo”, il ghiacciaio perenne più a sud d’Europa. Oppure quella “dei Lamponi”, detta così perché all’entrata crescono delle piante di Lamponi. E poi la Grotta “di Serracozzo” immersa tra le betulle in località Citelli, i circa 300 crateri laterali sparsi intorno fin dentro alle cittadine o – spingendosi dove oltre è impossibile – i crateri sommitali ad oltre 3270m. 

La foto che non hai ancora scattato e ti piacerebbe scattare?

Da grande appassionato di Vulcani il mio sogno sarebbe quello di fotografarli tutti. Sicuramente Islanda in primis, ma anche il Piton de la Fournase nell’Isola di Riunione, il Kilauea sull’isola Hawaii e l’Erta Ale in Etiopia conosciuto come “La Porta dell’Inferno”.

Dove si possono acquistare le tue foto?

La mia è solo una grande passione e non un lavoro, non vivo di questo, ma alcuni scatti sono unici, e facendo il giro del mondo per il web, inevitabilmente vengono notati da qualche persona che, interessata, mi contatta e ci accordiamo. Chi dovesse essere interessato può contattarmi via mail: gio74giusa@libero.it o su Facebook.